L’osteoporosi è una malattia endocrina caratterizzata da una progressiva perdita della massa ossea e conseguente aumento rischio di fratture.
La più frequente forma di osteoporosi è quella secondaria alla menopausa ed è per questo motivo che è una malattia prevalente nel sesso femminile e nelle persone anziane. Le donne in menopausa perdono i benefici degli estrogeni sulla mineralizzazione ossea con conseguente progressiva riduzione del tenore calcico, in particolare a livello delle vertebre e del femore.
Oltre all’osteoporosi post menopausale ci sono altre possibili cause di osteoporosi: l’uso cronico di glucocorticoidi, altre malattie endocrine come l’iperparatiroidismo, l’ipertiroidismo, l’acromegalia, l’ipogonadismo, il diabete tipo I, il deficit di GH, le malattie mielo e linfoproliferative, il mieloma multiplo, le malattie gastrointestinali nelle quali si ha un malassorbimento, l’anoressia nervosa.
Che problemi può dare l’osteoporosi?
L’osteoporosi è una malattia subdola in quanto asintomatica. Nel corso degli anni la demineralizzazione delle ossa si aggrava fino a rendere le ossa estremamente fragili tali da provocare delle fratture spontanee. Troppe volte si arriva a fare diagnosi di osteoporosi quando una frattura si è già verificata con importanti conseguenze sull’autonomia della persona. Non dimentichiamo che la frattura di femore è la sesta causa di morte nell’anziano.
Come si fa diagnosi di osteoporosi?
Dato che l’osteoporosi è una malattia asintomatica se non quando la frattura è avvenuta, è importante nelle persone a rischio effettuare degli esami al fine di diagnosticare precocemente la perdita di massa ossea ed intervenire tempestivamente con una corretta terapia.
Tutte le donne in menopausa, soprattutto se normopeso e con familiarità per osteoporosi, dovrebbero periodicamente sottoporsi agli opportuni esami di screening.
Gli esami del sangue indispensabili per valutare lo stato di salute delle nostre ossa sono:
- il dosaggio della vitamina D
- il dosaggio del calcio e del fosforo
- la creatinina
- l’elettroforesi sieroproteica
- il paratormone
- il calcio e fosforo urinario
L’esame strumentale fondamentale è invece la MOC che determina quantitativamente la densità minerale ossea e permette di fare diagnosi di osteoporosi e stabilirne la gravità.
Utile è eseguire anche una radiografia della colonna vertebrale per documentare la presenza di cedimenti spontanei delle vertebre
Come si cura l’osteoporosi?
L’osteoporosi è una malattia che si può curare. La terapia è a base di:
- vitamina D l’ormone che regola l’assorbimento del calcio assunto con gli alimenti
- calcio fosfato o calcio carbonato quando l’apporto di calcio con gli alimenti è insufficiente
- bifosfonati che bloccano gli osteoclasti cioè le cellule dell’osso responsabili del riassorbimento osseo.
Questi farmaci arrestando la demineralizzazione ossea riducono in modo significativo anche il rischio di fratture
- In casi di osteoporosi particolarmente avanzate e con già delle fratture o nei casi di osteoporosi resistenti alla terapia con bifosfonati è oggi disponibile un anticorpo monoclonale molto potente e benissimo tollerato che si effettua due volte l’anno. Anch’esso bloccando il rimaneggiamento osseo ne arresta la demineralizzazione e riduce il rischio di ulteriori fratture.
Testo a cura di
Dott. Andrea Girola
Medico Chirurgo, Specialista in Endocrinologia e Malattie del Ricambio, Specialista in Geriatria
Dirigente Professional Diagnostica ultrasonografica cardiovascolare ed internistica - Malattie Endocrine
Ospedale Salvini ASST Rhodense