DISFUNZIONI DELL’EIACULAZIONE
Eiaculazione precoce
L’eiaculazione precoce (EP) è la più frequente disfunzione sessuale maschile ed è uno dei principali motivi di consulto dello specialista Andrologo. L’eiaculazione precoce può essere “primaria” (“life-long”), nel caso in cui ci sia sempre stata, fin dall’esordio dell’attività sessuale, oppure “secondaria”, cioè acquisita, dopo un periodo di normale controllo, a volte conseguenza di un processo infettivo delle vie urinarie/seminali, a volte associata ad una disfunzione erettile, espressione di un tentativo di accelerare il raggiungimento orgasmico per impedire il deficit del mantenimento erettile presente. Si distinguono comunque forme assolute e forme relative, forme situazionali, forme ad eziologia puramente psicogena, forme ad eziologia mista. Trattasi quindi di un fenomeno complesso, a volte di difficile risoluzione, comunque spessissimo gestibile, dopo opportuna diagnostica specifica.
Per EP vera si intende la presenza di eiaculazione in una tempistica inferiore al minuto dopo la penetrazione (IELT < di 60 secondi), cioè dopo le prime spinte pelviche coitali.
Le cause possono essere diverse. La prima cosa da fare è sottoporsi ad una visita specialistica Andrologica. Dopo un colloquio molto approfondito, con lo scopo di identificare la probabile natura del problema, seguirà una visita molto accurata. In seguito verranno consigliati degli esami mirati.
Disfunzione erettile ed eiaculazione precoce, gli esami da fare
Test di Fallovibrazione (Viricare-Test)
Fra gli esami strumentali, una procedura fondamentale per individuare/escludere ad es. cause organiche dovute ad ipersensibilità locale ed orientare lo specialista verso una eziologia di diversa natura è costituita dal test di Fallovibrazione (Viricare-Test).
Alla base del test, che avviene in fase dinamica (cioè in erezione indotta da farmaci o spontanea in auto-stimolazione) c’è una stimolazione vibratoria mirata, tramite un apparecchio dedicato che può indurre o meno lo stimolo eiaculatorio, con tempistiche variabili. Tutto ciò è fondamentale per individuare ad es. forme dovute a sospetta ipersensibilità locale (frenulo-glandulare) che andranno eventualmente confermate da test di desensibilizzazione con farmaci specifici, da forme a possibile eziologia di tipo neuro-recettoriale (da ipotono serotoninergico).
Il test non è doloroso e richiede come preparazione specifica che il paziente si sia astenuto da eiaculare almeno nei 2/3 giorni precedenti la procedura.
Può essere applicato, spesse volte, anche nella diagnostica della eiaculazione ritardata/difficoltosa/riferita impossibile, che presuppongono comunque un iter diagnostico differenziato.
Eco-Color-Doppler penieno dinamico
L’eco-color-Doppler penieno dinamico è un esame strumentale vascolare che ha lo scopo di valutare le arterie peniene, soprattutto le cavernose, e di individuare eventuali restringimenti (stenosi) o ispessimenti della parete (angiosclerosi), che possono risultare in un afflusso di sangue ridotto al pene e condizionarne così il meccanismo erettile. In fase dinamica necessita di una stimolazione farmacologica vasoattiva, che produca cioè una vasodilatazione forzata, necessaria per stadiare la velocità di flusso ed altri parametri circolatori, come avviene per le applicazioni dell’esame Doppler in altri distretti. Gli apparecchi di ultima generazione permettono anche una valutazione delle ramificazioni delle cavernose (arterie elicine), che sono alla base del meccanismo erettile, mediante la metodica Power Doppler. Ciò consente di discriminare anche situazioni vascolari “a rischio” ad es. in soggetti ipertesi, diabetici, fumatori, dislipidemici e conseguentemente proporre un percorso di prevenzione cardio-vascolare. L’esame si avvale di una sonda ecografica, non è doloroso e non è necessaria alcuna preparazione pre-procedura. Consente inoltre la possibilità di un “follow-up” confrontabile nel tempo.
Ecotomografia peniena dinamica
Anche questo esame consente di effettuare valutazioni in modo confrontabile nel tempo in modo non invasivo (senza l’impiego di radiazioni o mezzi di contrasto), in assenza di preparazione specifica allo stesso. È la metodica “gold-standard” per una diagnostica mirata per studiare la “fibrosi peniena-induratio penis plastica, detta anche m.di La Peyronie”. Consente infatti di misurare l’estensione della/e placca/e, valutarne il contenuto calcico e l’esatta localizzazione. Nel tempo è possibile esaminare l’evoluzione della malattia e della deformità peniena conseguente alla stessa, anche in funzione della terapia proposta, mediante l’esecuzione di una “fotodocumentazione” in stato erettivo. Spesse volte è necessario associare all’ecotomografia anche una valutazione eco-color Doppler al fine di individuare possibili danni vascolari concomitanti.
Testo redatto in collaborazione con
Dr Fabio Pezzoni
Andrologo
Specialista in Chirurgia vascolare
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