Pap test: cos'è
Il Pap test è un esame di screening eseguito dal ginecologo in ambulatorio, che consiste nel prelievo di alcune cellule dal collo dell’utero al fine di identificare precocemente eventuali alterazioni cellulari che possono nel tempo trasformarsi in tumore.
Il test prende il nome dal cognome del medico che lo ha inventato, Papanicolaou. Viene effettuato durante una visita ginecologica di routine utilizzando una spatola (spatola di Ayre) ed uno spazzolino (Cytobrush). Una volta eseguito il prelievo, le cellule vengono depositate su un vetrino per essere poi esaminate in laboratorio.
Prima dello sviluppo dell’HPV-DNA test, per il controllo di eventuali alterazioni della cervice uterina si utilizzava il solo Pap test. Oggi per le donne sopra i 30 anni si impiega l’HPV-DNA test e solo se questo dà un risultato positivo si effettua il Pap test che, quindi, è diventato un esame di completamento.
In questo articolo scopriremo a che cosa serve il Pap test, come si fa e come funziona, che cosa succede quando è positivo.
Pap test come si fa
Il Pap test e l’HPV DNA test si effettuano solitamente durante una visita ginecologica. Il ginecologo applica lo speculum, uno speciale strumento che dilata leggermente l'apertura vaginale e permette di vedere il collo dell'utero e di effettuare un piccolo prelievo di materiale. Il medico preleva una piccola quantità di secrezioni dal collo dell'utero tramite un piccolo spazzolino e poi le dispone su un vetrino, fissandole con uno spray apposito. Su questo campione viene svolto l’esame citologico in laboratorio.
A cosa serve
Il Pap test serve per individuare precocemente tumori della cervice uterina o specifiche alterazioni, sempre a livello delle cellule del collo dell’utero, che col passare del tempo potrebbero trasformarsi in tumori.
Pap test quando farlo e ogni quanto
L’esame dovrebbe essere effettuato a scopo preventivo, dunque anche in donne sane, che non hanno senza alcun segno di possibile malattia. Viene infatti consigliato a tutte le donne dall’inizio dell’attività sessuale fino in età avanzata.
Si consiglia di eseguirlo per la prima volta in età precoce, orientativamente tra i 21 e i 25 anni. Andrebbe ripetuto ogni tre anni in caso di negatività e in assenza di fattori di rischio. Dopo i 30/35 anni può essere sostituito dall'HPV DNA test, ripetuto una volta ogni 5 anni in caso di risultati negativi.
In caso contrario, è il ginecologo a suggerire ogni quanto tempo eseguire il Pap test. In alcuni casi, infatti, è opportuno farlo una volta all’anno o anche dopo sei mesi per controllo in caso di terapia.
Il Pap test non va fatto durante le mestruazioni (si consiglia almeno 5 giorni prima o dopo) e non devono esserci perdite ematiche in atto. Si dovrebbero inoltre evitare i rapporti sessuali nelle 24 ore precedenti e le lavande vaginali. Se il materiale raccolto non è ottimale è possibile che il risultato del test non sia leggibile e vada quindi ripetuto. L'uso di contraccettivi orali o la presenza di una spirale intrauterina, invece, sono irrilevanti ai fini del test.
Pap test in gravidanza
L’esame può essere eseguito anche durante la gravidanza, ma è sempre opportuno avvisare il medico che la esegue della propria condizione. Il Pap test non comporta alcun danno al feto.
Donne vergini
Il Pap test può essere eseguito anche nelle donne vergini senza ledere l’imene. È però opportuno informare preventivamente il medico che esegue l’esame, il quale utilizzerà una tecnica più delicata tramite uno speculum apposito per le donne che non hanno mai avuto rapporti sessuali.
A seconda delle caratteristiche anatomiche della donna, tuttavia, potrebbe essere difficile riuscire a prelevare dal collo dell'utero il campione di muco da esaminare. Il risultato nelle donne vergini, quindi, può non essere altrettanto affidabile.
Sebbene il rischio di cancro al collo dell'utero sia molto basso in una donna vergine, esistono rare forme che si sviluppano indipendentemente dall'infezione da papilloma virus (HPV) trasmessa da un eventuale partner. Dunque è consigliabile sempre sottoporsi all'indagine una volta superati i 21 anni, anche in assenza di rapporti.
Menopausa
Le donne in menopausa dovrebbero continuare a sottoporsi all'esame, anche se non hanno più rapporti sessuali, almeno fino ai 65 anni. Il Pap test può fornire, infatti, informazioni rilevanti sullo stato dell'endometrio uterino.
Le donne sottoposte a isterectomia totale (asportazione totale dell’utero) per un tumore dell’apparato ginecologico è bene che facciano sempre i controlli oncologici indicati dal proprio medico specialista, mentre non occorre se l’utero è stato esportato per altre ragioni. Se invece l’asportazione dell’utero è stata parziale e il collo dell’utero non è stato asportato (isterectomia sub-totale), è opportuno che il test venga eseguito come da normale prassi.
Come prepararsi all’esame
Per eseguire il test è opportuno evitare i rapporti sessuali nelle 24 ore precedenti. Nelle 48 ore precedenti, invece, sarebbe meglio non effettuare lavande vaginali e non inserire ovuli, prodotti spermicidi, creme, gel o schiume di qualunque tipo in vagina, a meno che siano stati prescritti dal medico, perché potrebbero eliminare o nascondere cellule con anomalie.
Il Pap test fa male?
L’esame dura circa 5 minuti. È indolore e veloce. Per alcune donne può risultare leggermente fastidioso, in relazione alla sensibilità individuale e alla delicatezza di chi lo esegue. Dopo l'esame non si avverte alcun disturbo. Nei giorni successivi all'indagine si possono verificare alcune piccole perdite di sangue: in caso di dubbio è sempre meglio rivolgersi al medico.
Dopo quanti giorni chiamano se il Pap test è positivo e cosa succede
Quando il Pap test è positivo la paziente viene subito contattata dal medico che ha eseguito l’esame non appena questi ha il risultato.
In caso di risultati anomali il ginecologo potrebbe consigliare l'esecuzione di altri test, come la colposcopia, o la ripetizione dell'esame a breve distanza di tempo.
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