L’ormone antimulleriano (AMH) è un ormone glicoproteico presente in molte specie animali dai pesci ai mammiferi; nei mammiferi è secreto dalle cellule del Sertoli del testicolo fetale durante le prime fasi di sviluppo.
Nel feto di sesso maschile l’ormone antimulleriano è responsabile dell’involuzione delle strutture mulleriane (e da qui il nome ormone antimulleriano) nei maschi quindi ha il compito di indirizzare la differenziazione sessuale.
Nel maschio il dosaggio AMH è possibile durante l’infanzia e la vita adulta.
Nel feto di sesso femmine, la produzione dell’ormone antimulleriano avviene ad opera delle cellule della granulosa dei follicoli dell’ovaio e le sue funzioni sono legate al corretto reclutamento e selezione dei follicoli per l’ovulazione; maggiore è il pool dei follicoli, maggiore sarà il livello dell’AMH nel sangue.
Nella femmina l’ormone antimulleriano non è presente sino alla pubertà, poi controlla la formazione dei follicoli primari inibendo l’eccessiva stimolazione follicolare da parte dell’FSH
L’ormone antimulleriano viene dosato sul siero, da un prelievo di sangue:
- alla nascita il livelli di AMH sono quasi indosabili
- nella donna in menopausa i livelli di AMH sono indosabili
- dopo annessiectomia i livelli di AMH sono indosabili
Negli ultimi decenni questo ormone è stato molto studiato per valutarne la correlazione tra i suoi livelli e le funzionalità dell’ovaio in termini riproduttivi: dall’invecchiamento ovarico, alla predizione dell’età della menopausa alla possibilità di prevedere la risposta alla stimolazione ormonale.
Attualmente viene utilizzato soprattutto, insieme anche ad altri valori ormonali ed indici ecografici come la conta dei follicoli antrali, per valutare la riserva ovarica.
Per riserva ovarica si intende l’età biologica dell’ovaio rispetto all’età anagrafica.
Viene utilizzato anche per predire il grado di risposta alle terapie di stimolazione ovarica utilizzate nella riproduzione medicalmente assistita: pazienti con alti livelli sono più a rischio di avere una risposta eccessiva, donne con livelli bassi o indosabili sono a rischio di non rispondere alle stimolazioni.
Per quanto riguarda i metodi di misurazione ne esistono diversi in commercio con unità di misura differenti.
Anche se esiste una variabilità nelle misure da laboratorio a laboratorio la stima dell’AMH presenta parecchi vantaggi rispetto agli altri indici di riserva ovarica.
Anni fa si utilizzava unicamente l’ormone FSH che risente però dell’influenza di diversi fattori e del momento del ciclo in cui si misura.
Tra i vantaggi della misurazione dell’ormone antimulleriano, invece, si annovera l‘indipendenza dei suoi livelli rispetto alla fase del ciclo mestruale: può essere misurato in qualunque giorno del ciclo. Sembra invece dimostrato che l’utilizzo della pillola contraccettiva sia un fattore confondente nella stima dell’AMH: i livelli risultano più bassi durante l’assunzione e più alti appena si interrompe la pillola (nelle donne in terapia con la pillola estroprogestinica è necessaria una sospensione di 2 – 3 mesi prima di dosa l’ormone antimulleriano )
Il dosaggio dei livelli di: inibina B
- L’inibina B è una glicoproteina secreta principalmente dai follicoli pre-antrali ,follicoli che hanno già iniziato una prima fase di crescita.
- Inizialmente indicata come una possibile alternativa al dosaggio dei valori basali di FSH, la sua significatività come test di screening per la valutazione della riserva ovarica si è notevolmente ridotta in quanto è stata osservata una eccessiva variabilità di questo valore fra un ciclo e l’altro essendo la sua produzione fortemente influenzata da numerosi fattori.
- Per tale motivo e per la scarsa e specificità e sensibilità osservate questo test non viene attualmente raccomandato quale test di screening per la valutazione della riserva ovarica
Riferimenti bibliografici:
- McIlveen M, Skull JD, Ledger WL. Evaluation of the utility of multiple endocrine and ultrasound measures of ovarian reserve in the prediction of cycle cancellation in a high-risk IVF population. Hum Reprod 2007;22:778-85.
- Muttukrishna S, McGarrigle H, Wakim R, Khadum I, Ranieri DM, Serhal P. Antral follicle count, anti- mullerian hormone and inhibin B: predictors of ovarian response in assisted reproductive technology? Bjog 2005;112:1384-90.